Ritardi vaccini, mobilitazione di La Calabria vista dalle donne

Abbiamo intrapreso una battaglia di sollecitazione e denuncia sulla mancata attuazione del piano vaccinale nella nostra regione. Ritardi e inefficienze non sono più tollerabili perché a pagarne le spese sono le fasce più deboli della popolazione che, ancora ad oggi, risulta vaccinata in maniera frammentaria e parziale con grave danno per tutti noi.

Per questa ragione, a partire da oggi alle ore 12 abbiamo deciso di realizzare un’azione di “mail bombing” sperando di stimolare l’attenzione del ministro Speranza affinchè adotti nel minor tempo possibile ogni azione necessaria a garantire la tutela del primario diritto alla salute.

Dalle ore 12,00 di oggi 24 marzo 2021, copia e invia al seguente indirizzo:

segreteriaministro@sanita.it

Oggetto: Emergenza sanitaria Calabria

Gentile Ministro Speranza,

la situazione sanitaria calabrese è vicina al punto di non ritorno e si qualifica sempre più per caratteristiche negative:

campagna vaccinale, in ritardo su tutti gli obiettivi fissati;

sistema di tracciamento e confinamento del contagio, inefficace;

sistema di assistenza e monitoraggio domiciliare dei contagiati, largamente inadeguato;

accesso alle informazioni di pubblica utilità, negato ai più,

caduta verticale delle prestazioni sanitarie extra-covid e della prevenzione.

Insomma un quadro nefasto non più tollerabile e al quale le strutture commissariali e la amministrazione regionale non mostrano di saper opporre una qualche inversione di tendenza.

NON SI PUÒ PIÙ ANDARE AVANTI COSÌ

www_lacalabriavistadalledonne chiama alla mobilitazione attraverso questo appello perché questa regione non può essere lasciata a sé stessa, né tantomeno confinata nello stereotipo della terra senza speranza che rende vana ogni azione.

Per questo riteniamo urgente e inderogabile un intervento centrale che ristabilisca senza ulteriori tentennamenti le condizioni di diritto alla salute per tutte e tutti le donne e tutti gli uomini di Calabria.

Signor Ministro, ascolti questo grido e convochi immediatamente un tavolo con tutti i soggetti istituzionali e delle associazioni.

LA CALABRIA NON PUÒ ASPETTARE ANCORA